ANALISI FUNZIONALE E INTERVENTO ALLA FAMIGLIA
L’fanalisi
funzionale
è
utile
soprattutto
ad
individuare
le
cause
che
hanno
strutturato
la
dipendenza,
per
il
fine
ultimo
di
prevenire
ricadute.
Ne
deriva
che
le
probabilità
che
si
verifichi
un
determinato
comportamento
“gmaladattivo”h
dipende
dalle
effettive
capacità di risposta del soggetto, dalla natura della situazione-stimolo e dagli effetti che tali risposte producono nell’fambiente.
L’fintervento
alla
famiglia
assumerà
un
ruolo
fondamentale,
fornendo
informazioni
e
possibilità
di
intervento.
La
famiglia
dovrà
quindi
sin
da
subito
porsi
in
termini
collaborativi,
fattore
indispensabile
questo
per
il
trattamento
del
soggetto
con
problemi
di
tossicodipendenza.
A
tal
fine,
alle
famiglie
degli
utenti
verranno
proposti
interventi
di
parent
training,
strutturato
in
un
numero
precisato
e
di
durata
limitata
di
incontri,
finalizzati
al
cambiamento
dei
possibili
atteggiamenti
inadeguati
e
all’facquisizione
di
maggiori
consapevolezza
del
fatto
che
i
problemi
del
figlio
possono
essere
reazioni
ad
un
sistema
familiare
organizzato
in
un
certo
modo;
pertanto
un
qualsiasi
cambiamento
che
coinvolgerà
la
famiglia,
coinvolgerà
anche
il
soggetto
che
ha
sviluppato
una
tossicodipendenza.
Il
percorso
di
rinnovamento
non
sarà
quello
di
ricercare
le
condizioni
precedenti
allo
stato
di
dipendenza
bensì
quello
di
rintracciare
nel
passato
proprio
gli
elementi
scatenanti
del
problema,
ridefinendo
gli
aspetti
cognitivi,
emotivi
e
relazionali
che nel presente alimentano il bisogno di dipendenza.
TECNICHE DI RILASSAMENTO E MEDITAZIONE
Attraverso
esercizi
di
rilassamento
muscolare
diverrà
possibile
sciogliere
tensioni,
migliorare
il
rendimento
in
tutte
le
attività,
eliminare
i
disturbi
vegetativi
e
una
gran
varietà
di
disfunzioni
psichiche
e
comportamentali.
Le
tecniche
di
rilassamento
non
saranno
intese
come
interventi
fini
a
loro
stesse,
ma
orientate
a
modificare
le
situazioni
ambientali
problematiche
attraverso
un
migliore
livello
di
autoefficacia
raggiunta.
Favorire
il
dialogo
tra
soma
e
psiche,
come
già
intuito
dai
greci
2500
anni
fa,
aiuta
a
promuovere la tranquillità d’fanimo e l’farmonia a fiducioso abbandono alla vita.
Avvalendoci
di
metodi
veloci
per
far
apprendere
le
nozioni
delle
più
famose
tecniche
al
rilassamento
progressivo,
come
principi
metodologici
della
DS
(desensibilizzazione
sistematica),
del
rilassamento
progressivo
di
Jacobson
e
di
tecniche
tipicamente
meditative
quali
Mindfullness,
il
cliente
sarà
allenato
a
percepire
la
propria
tensione
muscolare
e
la
conseguente
tensione
mentale,
al fine di poter gestire al meglio gli eventi ansiogeni definiti perlopiù come “gstress da astinenza”h.
RISTRUTTURAZIONE COGNITIVA E/O REBT (TERAPIA RAZIONALE EMOTIVA)
La
R.C.
è
particolarmente
indicata
per
i
clienti
che
possiedono
o
raggiungono
una
buona
capacità
di
introspezione
e
riflessione
sui
loro
pensieri
e
sulle
loro
fantasie,
poiché
attraverso
essa
diventa
ancora
più
semplice
divenire
consapevoli
dei
propri
processi
cognitivi
e
riconoscere
i
propri
pensieri
disfunzionali.
È
a
breve
termine
e
nonostante
mira
ad
instaurare
un
buon
rapporto
con
il
terapeuta,
nello
stesso
tempo
ne
promuove
l’findipendenza.
L’fanalisi
dei
significati
che
il
cliente
associa
alle
sostanze
(identificazione
delle
dissonanze
cognitive),
sarà
determinante
al
fine
di
educarlo
ad
individuare
gli
eventi
salienti
della
giornata
e
riconsiderare
i
pensieri
che
esso
ha
costruito
sopra.
In
questa
maniera
diventa
repentina
la
presa
di
coscienza
di
tipiche
modalità
di
pensiero
(anche
grazie
l’fausilio
del
diario
dei
pensieri),
che
causano
infelicità
ed
angoscia,
così
da
sentire
naturalmente
il
bisogno di sostituirli con altri alternativi e più funzionali.
La
REBT
(Terapia
Razionale
Emotiva)
parte
dal
voler
addestrare
e
motivare
il
cliente
dotato
di
minore
analisi
introspettiva
e
presa
di
coscienza
del
problema,
a
riconoscere
i
vecchi
schemi
e
modelli
di
pensiero
e
comportamento,
disapprenderne
regole,
luoghi
comuni,
stereotipi
della
devianza,
per
sostituirli,
insieme
al
terapeuta,
con
altri
più
utili
e
funzionali
alla
propria
autorealizzazione.
quotidiana.
Gli
effetti
finali
sia
della
Terapia
Cognitiva
sia
della
REBT,
sono
dei
cambiamenti
a
livello
cognitivo,
emotivo
e
comportamentale.
I
cambiamenti
a
livello
cognitivo
si
concretizzeranno
in
nuove
convinzioni,
nuovi
modi
di
pensare,
che
tenderanno
a
generalizzarsi
ad
altre
situazioni.
I
cambiamenti
emotivi
potrebbero
includere
un
miglioramento
dell'umore,
una
diminuzione
dell'ansia
e
una
riduzione
della
collera.
I
cambiamenti
comportamentali
porteranno
probabilmente
ad
una
mobilitazione
della
propria
energia
e
delle
proprie
risorse
verso
il
raggiungimento
di
quegli
scopi,
il
cui
conseguimento
prima
era
ostacolato
dall'eccessiva
reattività
emotiva.
PROBLEM SOLVING
Il
training
al
P.S.
è
efficace
nel
trattamento
di
qualsiasi
disturbo
nel
quale
un
individuo
stia
sperimentando
molteplici
problemi
e
stress
quotidiani
e
non
sia
in
grado
di
fronteggiarli
efficacemente.
È
un
processo
che
rende
disponibile
una
vasta
gamma
di
alternative per affrontare un problema e può essere diviso in 4 fasi principali:
1)
definizione
e
formulazione
del
problema
in
cui
vanno
ricercati
gli
elementi
importanti
e
le
informazioni
relative
al
problema,
descrivendo
questi
elementi,
differenziando
poi
gli
elementi
oggettivi
da
inferenze,
assunzioni
e
interpretazioni
non
verificabili,
chiarire
la
natura
del
problema,
identificare
i
fattori
e
le
circostanze
che
rendono
la
situazione
un
problema,
fissare
obiettivi
realistici);
2)
generazione
di
soluzioni
alternative
e
cioè
mettere
a
disposizioni
quante
più
possibili
soluzioni
diverse
attraverso
un
brainstorming;
3) decision making, cioè scegliere l’falternativa migliore da utilizzare nella situazione problematica;
4)
implementazione
della
soluzione
e
verifica,
ossia
esecuzione
del
programma,
automonitoraggio
delle
conseguenze,
autovalutazione
valido
come
confronto
tra
aspettative
e
risultati,
autorinforzo
se
il
problema
è
stato
risolto,
altrimenti
ricerca
dell’ferrore e ritorno alle fasi precedenti se il problema rimane.
TRAINING DI ASSERTIVITA’f
Si
riferisce
alla
capacità
di
affermare
il
proprio
comportamento
nei
confronti
delle
altre
persone,
tuttavia
non
al
fine
di
prevalere,
ma
di
vedere
riconosciuti
i
propri
diritti.
I
clienti
verranno
addestrati
tramite
cineforum,
simulazioni
o
role
playing
e
poi
dal
vivo
a
riconoscere
le
emozioni
e
il
linguaggio
non
verbale
e
ad
affrontare
situazioni
che
generalmente
non
riescono
a
superare
o
che
sono
causa
di
forte
disagio.
Di
fatto,
l’fevitamento
di
un
problema
non
fa
altro
che
rinforzare
la
convinzione
di
non
riuscire
ad
essere all’faltezza di una situazione, influendo per lo più sull’fautostima individuale.
ESERCIZI DI CONTROLLO DEGLI IMPULSI
La
compulsività
nella
ricerca
e
nell’fassunzione
di
sostanze,
rappresenta
uno
dei
principali
problemi
del
trattamento,
pertanto
l’futente
è
abituato
a
sperimentare
una
sensazione
di
impotenza
di
fronte
al
richiamo
della
sostanza,
rendendo
sempre
più
difficile
individuare una via d’fuscita.
Pertanto
verranno
ricostruite,
insieme
all’futente,
il
maggior
numero
di
situazioni
che
attivano
una
spinta
effettiva
verso
la
sostanza,
analizzando
e
scomponendone
i
meccanismi
e
ridefinendone
anche
i
significati
cognitivamente.
La
persona
dovrà
quindi
esercitarsi ad identificare l’fimpulso o gli elementi attivatori, prima che si realizzino, cercando valide alternative vantaggiose.
Al tal fine possono essere utilizzate tecniche operanti che aumentano le probabilità di emissione di un comportamento funzionale:
Rinforzamento;
Shaping (apprendere abilità completamente nuove);
Relapse
prevention
therapy
(gestione
delle
ricadute,
elaborazione
del
senso
di
colpa
e
sostituzione
della
gratificazione data dalla sostanza).
FIXED ROLE THERAPY
Consiste
nel
far
scrivere
ai
pazienti
delle
scenette
su
se
stessi
come
fossero
personaggi
di
una
commedia,
dal
punto
di
vista
di
qualcuno
che
li
conosce
intimamente.
Compito
del
terapeuta
sarà
quello
di
rielaborare
i
contenuti
della
scenetta
del
paziente,
introducendo
nuove
dimensioni
di
costrutti
che
strutturano
forme
diverse
di
interazioni
con
gli
altri
e
farglieli
poi
sperimentare,
permettendo alla nuova identità di entrare in azione sperimentando in via fittizia nuovi comportamenti e nuove costruzioni.
ATTIVITA’f DI GRUPPO
Il processo di base sarà l’fattacco di gruppo all’fautoinganno che caratterizza la “gcondotta tipica”h dei tossicodipendenti.
Si
discuterà
liberamente
delle
difficoltà
di
ognuno,
che
vertono
generalmente
su
identità,
amicizie
e
futuro.
Il
comportamento
verbale
ed
emotivo
dei
partecipanti,
verrà
messo
in
relazione
con
quello
dei
clienti
che
si
troveranno
in
una
fase
più
avanzata
del
trattamento, detti helper.
Attraverso
lo
scambio
di
ruolo
tutti
i
clienti
poi,
acquisiranno
nuove
prospettive
sulle
relazioni
umane,
divenendo
via
via
più
capaci
di valutare i propri e gli altrui comportamenti in modo realistico.
In
alcuni
casi
potrà
anche
essere
utilizzata
la
videoregistrazione
così
poi
da
analizzare
insieme
le
dinamiche
non
verbali
all’finterno del gruppo come: contatto visivo, volume della voce, tono, posizione del capo, gesti, espressione del viso, tempi ecc…c
PSICOEDUCAZIONE
L’feducazione
alla
progettazione
del
proprio
spazio
e
del
proprio
tempo
migliora
le
abilità
di
individuazione
degli
scopi,
la
responsabilizzazione
e
la
valorizzazione
delle
risorse
del
cliente.
Verrà
presa
a
riferimento
la
psicologia
della
salute
intesa
come
partecipazione
attiva
del
cliente
alla
propria
cura,
igiene
personale,
nutrizione
e
tempo
libero,
a
cominciare
dalla
riappropriazione
del senso di responsabilità.
A
livello
di
abilità
sociali
verranno
individuate
tre
aree
fondamentali,
quella
espressiva,
la
componente
ricettiva
e
l’fequilibrio
interattivo.
In
base
alle
proprie
predisposizioni
naturali
verranno
attivati
laboratori
di
lavoro,
culturali
e
ludici,
utili
a
favorire
la
riacquisizione
di
autonomia e ritmi di vita regolari.
AUTOMONITORAGGIO
L’futente diverrà il terapeuta di sé stesso, prevenendo eventuali recidive.
Verranno
messe
in
pratica
svariate
procedure
mirate
a
fornire
abilità
gestionali,
attraverso
un
“gdialogo
interno
consapevole”h;
l’futente
avrà
la
possibilità
di
auto-correggersi
ed
adattarsi
alle
situazioni,
modificando
convinzioni
disfunzionali,
abitudini
personali
e
stili
di
vita
malsane.
L’futente
verrà
addestrato
a
riconoscere
le
situazioni
ad
alto
rischio
di
ricaduta,
come
determinate
situazioni
stimolo
esterne,
gli
stati
emotivi
negativi
e
gli
stati
emotivi
positivi
“gcondizionanti”h,
adottando
pertanto
strategie
efficaci
di
evitamento e di fronteggiamento del problema.
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